Sabato due settembre
All’arrivo, dopo quasi un’oretta di macchina, vengo accolto dalla moglie del signor B., U.. Appena mi vede si apre in uno splendido “welcome” e mi abbraccia calorosamente. Io, colto alla sprovvista da tanto affetto, e consapevole di non essere il massimo dell’igiene, dopo circa 20 ore di viaggio, rimango un po’ rigido. Parliamo per qualche minuto in sala. Io mi scuso per l’orario che l’ha costretta ad alzarsi così presto, mentre lei si affretta a precisare che devo considerarmi come a casa mia, come un membro della famiglia. Dopo pochi minuti incontro anche il signor B., S.B., un uomo distinto e carismatico come non ne avevo mai conosciuti prima. Rimango stupito di quanto poco avessi immaginato questo momento prima che accadesse, da come sarebbe stata la loro accoglienza ai loro stessi volti. In ogni modo, qualunque aspettativa avessi potuto avere, sarei ugualmente rimasto sorpreso, perché era una situazione semplicemente impossibile da prevedere.
La signora U. è una donna di una dolcezza e di una gentilezza infinita e mi ha letteralmente disarmato. Così come suo marito S., che alla gentilezza unisce la franchezza e la lucidità delle persone positive e abituate a prendere decisioni. Vista l’ora naturalmente trascorriamo pochi minuti insieme, giusto il tempo di presentarci e poco di più. Mi hanno dato la camera di fronte alla loro. E’ della figlia minore, che adesso vive a New York. Mi addormento verso le 6.30 osservando incuriosito le sue foto vicine al letto.