In cerca di fortuna

9/09/2006

Continua primo settembre

Il volo Firenze - Francoforte è durato il tempo di un batter d’ali Il cielo era assolutamente sgombro di nuvole e il mio posto vicino al finestrino era davvero l’ideale per potersi godere il panorama: bellissimo.

Per alcuni istanti sono riuscito ad abbracciare con lo sguardo tutto il percorso dell’Arno da Firenze fino al mare. Sembrava farlo apposta, accidenti, la cartolina più bella che potessi immaginare del luogo dal quale, praticamente, sto fuggendo. E come se non bastasse, l’Emilia Romagna e poi il Veneto, il Trentino… anche loro si mostravano nel loro splendore, nella mattina italiana più bella che ricordi.

L’aeroporto di Francoforte è stato un diversivo abbastanza simpatico, ma purtroppo non era grande abbastanza per poter rimanere tale per otto ore. E la D-Telecom aveva tariffe troppo elevate. Comunque sono riuscito ad installare la webcam e a fare la prova video-chiamata con skype, dopo aver buttato giù dal letto CaR con VoipStunt ed averle praticamente ordinato di andare al computer per connettersi. Dalle poltroncine disseminate per tutto l’aeroporto ho visto gente di tutti i tipi e di tutte le nazionalità mentre rincorrevano o attendevano stancamente (come me) il proprio volo. Ancora devo capire come mai tutte, ma proprio tutte, le code ai check-in per le destinazioni americane fossero così incredibilmente affollate. Metà Stati Uniti stava passando per Francoforte?

Purtroppo la risposta è meno stupida, o più stupida, dipende dai punti di vista: semplicemente le fortissime disposizioni di sicurezza per arrivare negli Stati Uniti, al momento, non consentono uno smaltimento veloce delle attese ai check-in.

In qualche modo, ciondolando da una poltroncina all’altra, arrivo all’ora X.

Il volo Francoforte – Bombay (all’aeroporto la stessa Air-India la chiama ancora Bombay), previsto per le 16.15, parte con pochi minuti di ritardo. Un volo strano, dove ho trascorso sette ore praticamente da solo, senza nessun passeggero nei posti intorno a me. Il cibo, incredibilmente, era per lo più buono, a parte un intruglio giallastro che ho messo da parte appena assaggiato. In volo riesco a dormire un po’ e vengo svegliato dallo steward che gentilmente mi invita ad allacciarmi le cinture di sicurezza, perché siamo in fase di atterraggio.